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antonina

DOP E IGP TRAINANO L'EXPORT MADE IN ITALY

Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita presentato il 7 febbraio scorso a Roma sono 814 i prodotti Food e Wine certificati e 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione nel 2015. Un dato, quest'ultimo che vale una crescita del +2,6% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare nazionale. 

Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del made in Italy nel mondo, con un valore all'export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare, e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%. Andando a scorporare il dato si evidenzia come il settore Food - composto da oltre 80mila operatori - valga 6,35 miliardi di euro alla produzione (e qui si registra un passo indietro rispetto all'anno precedente pari a -1,5%) e registra una crescita al consumo del +1,7%, con un aumento particolarmente significativo, superiore al 5%, dei prodotti Food Dop e Igp a peso fisso nella Grande Distribuzione. Il comparto Wine - che raggiunge una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie - vale invece 7,4 miliardi di euro alla produzione, un dato in crescita di quasi il 6% su base annua (+5,8%).

Andiamo ora ad analizzare i dati più significativi: 
 
Certificazioni
L'Italia mantiene il suo primato mondiale nel settore delle produzioni certificate DOP, IGP e STG, con 814 prodotti dei comparti Food e Wine e ben 13 nuove registrazioni nel corso del 2016. Numeri che assumono ulteriore rilevanza se si considera che a livello globale le nuove certificazioni nel comparto Food sono state 69 (65 in Paesi UE e 4 in Paesi Extra UE),  con  le Indicazioni Geografiche che continuano a crescere e chiudono il 2016 con 2.959 IG all'appello (23 fuori Europa).
 
Consumi GDO
Nel 2015 sono cresciute del +5,1% le vendite in valore dei prodotti Food DOP IGP a peso fisso presso la Grande Distribuzione nazionale, trend decisamente più sostenuto di quello rilevato per l'intera categoria dei prodotti agroalimentari a peso fisso nella GDO (+1,9%). Per il Wine l'incidenza dei vini certificati presso la Grande Distribuzione, senza considerare gli spumanti, sfiora il 75% delle vendite in valore per un giro d'affari di 1,3 miliardi di euro.
 
Impatto economico del sistema IG per provincia italiana
Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. L'analisi Ismea-Qualivita sulla ricaduta del valore economico delle filiere DOP IGP nelle Province italiane restituisce una fotografia dell'impatto del sistema IG a livello territoriale e  conferma una forte concentrazione - soprattutto nelle aree del Nord-Est e Nord-Ovest - con il 20% delle province italiane che copre oltre l'80% del valore economico complessivo, anche se si rilevano dinamiche di impatto diverse sui territori d'Italia per le varie filiere produttive.
 
Comunicazione
Superano i 32 milioni di euro le risorse investite in comunicazione dai Consorzi di tutela del comparto Food, destinate soprattutto a Tv, stampa e partecipazione a fiere, in particolare nazionali. Il 67% degli investimenti è destinato alla comunicazione in Italia e il restante 33% verso l'estero. Circa un Consorzio su tre ha almeno un profilo sui Social Network Sites per un pubblico che sfiora i 2 milioni di utenti Facebook e 4 milioni di visualizzazioni su Youtube.
 
Legislazione e Controlli
Nel 2016, ai 13 nuovi prodotti DOP e IGP, si aggiungono 4 richieste di registrazione da parte dell'Italia. Nel nostro Paese sono inoltre state effettuate 16 modifiche a disciplinari, avanzate 10 domande di modifica a disciplinari e applicata 1 protezione transitoria. Il Sistema italiano conta 247 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf- 137 Food e 110 Wine - e 247 Agenti vigilatori. Nel corso dell'anno sono stati effettuati dagli Organismi di controllo pubblici oltre 162mila controlli, di cui più di 1.500 sul Web, per un valore di sequestri complessivo che supera i 36 milioni di euro.
 
 
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PSR 2014-2020. MISURA 16: COOPERAZIONE FA RIMA CON SEMPLIFICAZIONE

Tra le misure introdotte dalla Politica di Sviluppo Rurale 2014-2020, una delle più innovative per i contenuti e per le modalità di gestione che potenzialmente può sviluppare è quella di cooperazione (Misura 16, art.35 Reg. 1305/13). La misura presenta 9 sotto-misure destinate ad avviare forme di cooperazione legate alle priorità della politica di sviluppo rurale, a cui si aggiunge l'opzione (sotto-misura 16.0 o 16.10) di attivare forme di cooperazione che rispondano alle esigenze dei singoli Stati Membri. La misura nasce con l'obiettivo di favorire la cooperazione su vasta scala al fine di superare gli svantaggi della frammentazione tipica delle attività del settore primario e delle aree rurali, puntando a regole e flessibilità potenzialmente maggiori di altre misure dei PSR riconducibili allo stesso scopo: la misura 9 per la creazione di associazioni di produttori e il Leader il cui campo di azione si rifà ad elementi di governance territoriale complessa.
Le regole di cooperazione espresse dal regolamento sono poche e semplici: c'è cooperazione quando collaborano al progetto almeno due entità (la cui natura può essere varia), il progetto deve contribuire a raggiungere gli obiettivi e le priorità della politica di sviluppo rurale.
 
Le forme di cooperazioni attivabili sono varie: 16.1) cooperazione per l'innovazione; 16.2) progetti pilota e introduzione di nuovi processi, pratiche, prodotti e tecnologie; 16.3) costituzione di reti di piccole imprese per avviare attività comuni o attività turistiche;  16.4) filiera corta e mercati locali; 16.5) azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e progetti ambientali; 16.6) filiere per la gestione e l'utilizzo delle biomasse; 16.7) partenariati pubblico-privati diversi da quelli Leader; 16.8) piani di gestione forestale; 16.9) diversificazione delle attività agricole; 16.10) Altro.
 
I PSR, per ovvie ragioni legate alle priorità e agli obiettivi della Politica di sviluppo rurale 2014-2020, danno priorità e spazio principalmente alla creazione di GO per l'innovazione attraversola sotto-misura 16.1 e, in molti casi, utilizzando anche la sotto-misura 16.2.
L'attuazione della misura ha registrato, come spesso accade per gli strumenti che si presentano per la prima volta nei PSR, difficoltà e ritardi perlopiù dovuti ad elementi di definizione procedurale. 
Ad oggi risultano pubblicati 29 bandi per un totale di spesa pubblica di 47 milioni. Il maggior numero di bandi (9) riguarda la sottomisura 16.2 volta a sostenere progetti pilota e lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, per un totale di poco meno di 40 milioni; seguono i bandi attuativi delle sotto-misure 16.4 e 16.8 per un totale di risorse rispettivamente pari a 5 milioni e 4,6 milioni di Euro. 
Da una prima analisi dei PSR e dei bandi attuativi emerge come la maggior parte delle Regioni abbia preferito attivare le operazioni della cooperazione in sovvenzione globale. Su un totale di 116 operazioni attivate in ambito nazionale, 46 sono quelle per le quali si è optato in favore del finanziamento dei costi della cooperazione e dei costi dei progetti realizzati. In 17 casi, invece, si è optato espressamente per un tipo di sostegno differente: 7 le operazioni attivate espressamente come "pacchetto di misure" e 10 quelle per le quali le regioni hanno scelto più genericamente di non applicare "l'approccio di tipo Sovvenzione globale".
 
La Rete Rurale Nazionale nell'ambito del progetto 19.2 - Azioni per la diffusione dei processi cooperativi nelle aree rurali ha avviato un percorso di analisi delle procedure adottate e una riflessione sulle soluzioni proposte o proponibili da rendere presto disponibile sul portale www.reterurale.it.
 
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A REGGIO CALABRIA PER "IL PATRIMONIO GEOLOGICO DEL PARCO NAZIONALE DELL'ASPROMONTE"

Fonte: http://www.parcoaspromonte.gov.it

Il 3 marzo, dalle ore 9,00, presso l’Aula Magna di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Ente Parco dell’Aspromonte organizza una giornata convegnistica di grande rilievo scientifico sulla geo-diversità dell’Aspromonte in prospettiva della candidatura alla rete mondiale UNESCO.

L’evento, il cui titolo è “Il Patrimonio geologico del Parco Nazionale dell’Aspromonte, dalla conoscenza alla valorizzazione”, coinvolgerà esperti e tecnici dei Parchi Nazionali, Ricercatori e Studiosi delle Università della Calabria, di Catania e della Mediterranea e prevede, tra gli altri, la relazione del Prof. Gino Mirocle Crisci, Rettore dell’Università della Calabria.

Durante il Convegno sarà presentata la prima Guida Geologica dell’Aspromonte, su cui riferirà il Prof. Antonino Pezzino (Università di Catania).

Nel pomeriggio avrà luogo una Tavola Rotonda a cui prenderanno parte gli Ordini dei Geologi della Calabria, degli Ingegneri, dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria.

L’iniziativa si inserisce nel solco del percorso intrapreso ai fini della candidatura del Parco Nazionale d’Aspromonte a entrare nella rete mondiale dei Geoparchi Unesco, in continuità con l’azione intrapresa dal Presidente Bombino nel luglio 2016, allorquando, in occasione della visita in Calabria di Nikolas Zouros, Presidente della Rete Mondiale dei Geoparchi, lo stesso ebbe modo di illustrare la genesi e la geo-diversità della nostra Area Protetta.

“Il riconoscimento e il potenziale ingresso nella rete mondiale – ha precisato il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino – può rappresentare una reale opportunità di sviluppo socio-economico per il territorio; è necessario, tuttavia, che l’azione avviata dall’Ente, che concorre a rafforzare ulteriormente l’importante “infrastruttura” strategica e programmatica messa in campo, venga supportata da uno sforzo partecipativo di tutta la comunità aspromontana nelle sue espressioni più autentiche”.

Scarica la locandina

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DISPONIBILE L'APP SLOW WINE 2017

Da qualche giorno è ormai disponibile la nuova app di Slow Wine per iOs. La versione è praticamente identica a quella cartacea e grazie ai classici servizi di geolocalizzazione porterà gli enoappassionati facilmente in cantina.

Sei un appassionato di vini? Vuoi avvicinarti di più al mondo del vino? Con Slow Wine 2017 potrai avere sempre a portata di mano una guida pratica e completa dei migliori vini d'Italia, la lista delle migliori cantine e i nomi dei produttori su cui poter fare affidamento nella scelta di un vino.

Per scaricare l'app clicca QUI

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