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antonina

COOPERATIVE DI COMUNITÀ. IL PROGETTO DI LEGACOOP

 
“Ciò che abbiamo ignorato è quello che i cittadini possono fare e l’importanza del loro reale coinvolgimento nella gestione dei beni comuni”.
 
Elinor Ostrom, premio Nobel per l’economia 2009
 
La cooperativa di comunità, per essere considerata tale, deve avere come esplicito obiettivo, quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono o che eleggono come propria. Questo obiettivo deve essere perseguito attraverso la produzione di beni e servizi che incidano in modo stabile e duraturo sulla qualità della vita sociale ed economica della comunità.
Non contano dunque la tipologia della cooperativa (di lavoro, di utenza, sociale, mista, ecc) o la tipologia delle attività svolte, quanto piuttosto la finalità di valorizzare la comunità di riferimento.
E’ chiaro che le cooperative di comunità valorizzano la centralità del capitale umano, il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione e coinvolgimento. Si tratta di esperienze che coniugano le tematiche e valori della cittadinanza attiva, della sussidiarietà, della gestione dei beni comuni e la solidarietà.
Ogni cooperativa è unica e inimitabile nel suo genere, per dimensioni, obiettivi e attività, perché diverse e uniche sono le peculiarità della comunità, diversi i bisogni e le modalità di risposta che affondando le proprie radici nella storia e nei modi di essere di quella specifica comunità.
Non esiste una tipologia specifica di “cooperativa di comunità” e come tale non è ancora riconosciuta giuridicamente.  Manca un quadro normativo nazionale mentre alcune Regioni hanno già disciplinato la cooperazione di comunità.
 
Il progetto “Cooperative di Comunità” nasce nel 2010 con l’obiettivo di promuovere la crescita di una rete diffusa di cooperative che valorizzino le comunità locali, stimolando l’autonomia e l’organizzazione dei cittadini.
Il progetto sostiene le esperienze già attive in diverse del Paese e promuove la nascita e la diffusione di questo modello d’impresa.
In questi anni diversi fattori si sono verificati, la crisi di fiducia verso la politica e il mondo della rappresentanza, la crisi economica, l’arretramento del pubblico nei servizi essenziali, ma anche  l’innovazione tecnologica e un nuovo protagonismo civico; tutti questi fattori stanno portando ad un cambiamento importante del paradigma socio-economico e le cooperative di comunità sono uno degli strumenti che il modello cooperativo offre ai cittadini per affrontare questo cambiamento, rappresentando un cambiamento sostanziale nella mentalità – troppo spesso diffusa nel nostro Paese – secondo cui “bene pubblico” o “bene comune” significano “beni di nessuno”.
Le cooperative di comunità si riappropriano di quel bene di “nessuno” restituendolo alla comunità valorizzandolo e mettendolo a fattor comune.
“La cooperazione si rinnova attraverso la capacità della forma societaria cooperativa di dare risposte efficaci ai nuovi bisogni che via via emergono nella società. L’allargamento delle aree di intervento costituisce una evidenza decisiva del valore e dell’utilità sociale della cooperazione. Gli organi di Legacoop dovranno garantire la continuità dei progetti già avviati in questa direzione,tra cui il progetto delle cooperative di comunità, e definire proposte imprenditoriali innovative per stimolare il protagonismo dei cittadini e delle comunità nella gestione delle utilities.”
Dal documento di mandato del 38°Congresso di Legacoop – 2011
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LEGGE SUL CINEMA: NASCE UN FONDO DA 400 MILIONI

Fonte: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Nella seduta del 3 novembre 2016, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge "Disciplina del cinema e dell'audiovisivo" (AC 4080).
 
La legge in sintesi:
Fondo Cinema
Con il Fondo Cinema aumentano le risorse del 60%: 150 milioni in più e introduzione di un meccanismo virtuoso di autofinanziamento.  Il fondo è alimentato direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di: programmazione e trasmissione televisiva, distribuzione e proiezione cinematografica, erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Pertanto, a decorrere dal 2017, una percentuale fissa (11%) del gettito Ires e Iva di questi settori verrà destinato al finanziamento del Cinema e dell’audiovisivo. Il nuovo fondo non può scendere sotto i 400 milioni di euro annui.
 
Automatismo dei finanziamenti e reinvestimento nel settore
La nuova Legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto “interesse culturale” e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. La quantificazione dei contributi avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.

Sostegno per le promesse del nostro cinema
Dal nuovo Fondo Cinema sostegno anche ad opere prime e seconde, giovani autori, start-up, piccole sale. Vengono rafforzati i contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità e previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo. 

Aumento del Tax credit
Previsto il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 tax credit per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo. Novità per le piccole imprese, per le start-up e per le opere prime e seconde: i crediti d’imposta sono cedibili alla banche e agli intermediari finanziari, anche sulla base di apposite convenzioni stipulate fra il Ministero dei beni e delle attività culturali e l’Istituto per il credito sportivo.

Anche l’audiovisivo entra nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotazione iniziale di 5 milioni di euro 
Viene istituita una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotata di contabilità separata, destinata a garantire operazioni di finanziamento di prodotti audiovisivi. La sezione ha una dotazione iniziale di 5 milioni di euro nell'anno 2017 a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.
 
Incentivi e semplificazioni per chi investe in nuove sale, fino a 120 milioni in cinque anni
Il rafforzamento del sostegno al cinema e all'audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Aumenterà il numero degli schermi e la qualità delle sale coinvolgendo un numero molto più ampio di spettatori soprattutto a favore del cinema italiano. Per questo viene previsto un Piano straordinario fino a 120 milioni di euro in cinque anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove.

Sale storiche: più semplice la dichiarazione di interesse culturale
Viene agevolato il riconoscimento della dichiarazione di interesse culturale per le sale cinematografiche. Per favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche è possibile apporre il vincolo di destinazione d'uso.
 
Istituito il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo
È istituito il Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo, che svolge compiti di consulenza e supporto nella elaborazione ed attuazione delle politiche di settore, nonché nella predisposizione di indirizzi e criteri generali relativi alla destinazione delle risorse pubbliche per il sostegno alle attività cinematografiche e dell’audiovisivo. Il Consiglio superiore è composto da otto personalità del settore cinematografico e audiovisivo di particolare e comprovata qualificazione professionale e capacità anche in campo giuridico, economico, amministrativo e gestionale nominate dal Ministro, e da tre membri scelti dal Ministro, nell’ambito di una rosa di nomi proposta dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore cinematografico e audiovisivo.
 
Procedure più stringenti per la programmazione del cinema in tv e per gli investimenti delle televisioni 
Il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per introdurre procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e programmazione di opere audiovisive europee e nazionali da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi.
 
Istituzione del Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive
Presso il Ministero è istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive. Tutte le informazioni che riguardano l'assegnazione di contributi pubblici statali, regionali e dell'Unione Europea, saranno pubblicate sul sito internet istituzionale del Ministero.
 
Tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo
Entro un anno il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per la riforma delle disposizioni legislative in materia di tutela dei minori nella visione di opere cinematografiche e audiovisive, con l'introduzione del principio di responsabilizzazione degli operatori cinematografici in materia di classificazione del film prodotto che garantisca la tutela dei minori e la protezione dell’infanzia e la libertà di manifestazione del pensiero e dell’espressione artistica.
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PIANO NAZIONALE INDUSTRIA 4.0 (2017-2020)

L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).
Industria 4.0 richiede soluzioni tecnologiche per: ottimizzare i processi produttivi; supportare i processi di automazione industriale; favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi.

I nuovi processi produttivi si basano in particolare su: tecnologie di produzione di prodotti realizzati con nuovi materiali; meccatronica; robotica; utilizzo di tecnologie ICT avanzate per la virtualizzazione dei processi di trasformazione; sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche.

Il Piano nazionale
I principali paesi industrializzati si sono già attivati a supporto dei settori industriali nazionali in modo da cogliere appieno quest’opportunità. L’Italia ha sviluppato un “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; agire su fattori abilitanti.

Le direttrici strategiche sono quattro:
  • Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione
  • Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali
  • Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc
  • Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati

Scarica il Piano Nazionale Industria 4.0

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IN USCITA DUE BANDI PER LA LOTTA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Verranno aperti a breve i termini per presentare progetti relativamente ai due bandi 2016 per azioni in materia di prevenzione e lotta contro la violenza di genere, pubblicati a giugno nel quadro del programma "Diritti, uguaglianza, cittadinanza". Per entrambe la scadenza per presentare proposte è fissata all’8 marzo 2017.

Per maggiori informazioni:
- Sito Unione Europea: http://ec.europa.eu/justice/grants1/programmes-2014-2020/rec/index_en.htm
- Sito Europa Facile: http://www.europafacile.net/SchedaNews.asp?NewsId=9938

 



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