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antonina

IL BERGAMOTTO RACCONTATO SU PANORAMA

Il prezioso oro verde della Calabria, il bergamotto, è in edicola questa settimana su Panorama del 27 gennaio 2016 da pagina 78 a pagina 82. 

Un lungo racconto che narra le origini delle coltivazioni e dei fedeli imprenditori che l'hanno lanciato sul mercato.

Il frutto, come ricorda Ugo Sergi, tra i primi imprenditori a creare lavoro nel settore agrumicolo del bergamotto, sta diventando strumento e simbolo di un recupero economico e culturale senza precedenti.

Continua dicendo: “non capivo perché mio padre faticò tanto per tenere l’agrumeto in attività dopo la fine dell’età d’oro del bergamotto degli anni ’60. Quando mio padre morì smisi di fare l’avvocato e presi il suo posto. E capii. Papà era drogato. Adesso lo sono anch’io”. Sergi continua a spiegare la sua affermazione. “L’aroma del bergamotto – dice – stimola il cervello a produrre dopamina e serotonina, le droghe dell’ottimismo, e danno dipendenza. Il bergamotteto ci usa, con la voglia di vivere”.

Nino Manti poi, padre del Bermè il succo che nasce dall’incontro delle mele del trentino con il bergamotto della provincia di Reggio Calabria, racconta che la sua azienda era quasi in fallimento quando “sfruttò” le proprietà salutari del bergamotto.

Il bergamotto è una sorta di farmaco totale che aiuta a combattere depressione, deperimento, glicemia, infezioni, herpes, ferite, piaghe da decubito, colesterolo cattivo, psoriasi, vitiligini.

Un rimedio naturale insomma che ha poteri benefici per il corpo e l’anima.

E poi l’olio essenziale del bergamotto, il principe delle essenze richiesto dalle più grandi industrie profumiere del mondo.

Come spiega Ezio Pizzi, Presidente del Consorzio del bergamotto e di Union Berg, fino a pochi anni fa rimanevano invendute grandi quantità di olio. “Poche gocce di bergamotto fanno un litro di profumo, miliardi per l’industria francese dei profumi”.

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PRESENZE EBRAICHE IN CALABRIA: UN PATRIMONIO DA RISCOPRIRE

Martedì 26 gennaio alle ore 18.00 le #OfficineMiramare ospitano il terzo appuntamento con i DIALOGHI SULLA CITTÀ, tavole di confronto per conoscere, amare, valorizzare e promuovere il patrimonio e l’identità culturale di Reggio Calabria Città Metropolitana.

Le #OfficineMiramare, infatti, propongono un ciclo di incontri - organizzati in collaborazione con l’Università Mediterranea, l’Università Dante Alighieri, il Conservatorio musicale Cilea, la Soprintendenza Archeologica, la Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio, l’Accademia di Belle Arti, l’Archivio di Stato, la Biblioteca comunale, l’Archivio, la Biblioteca e il Museo della Diocesi Reggio-Bova, il Museo Archeologico Nazionale, il Comune di Reggio Calabria, la Provincia di Reggio Calabria, le Scuole primarie e gli Istituti scolastici di primo e secondo grado - concepiti come dialoghi, appunto, a due o più voci tra studiosi, ricercatori, associazioni, club service.

I Dialoghi sulla città si articolano secondo quattro grandi famiglie: Raccontaci una storia, Raccontaci un monumento, Raccontaci un’esperienza, Raccontaci una visione.

Il terzo degli incontri in programma vede il racconto di una storia, quella della secolare permanenza delle comunità ebraiche in Calabria fino al XVI secolo e di un patrimonio latente, non riproducibile, celato ma di grande valore storico e documentale.

Alla vigilia della Giornata della Memoria, infatti, i due relatori intendono approfondire quel legame tra la cultura europea e il popolo ebraico che è stato per troppo tempo ricondotto esclusivamente agli orrori della Shoah, secondo una diffusa ed errata opinione comune che vede questo quale unico ed esclusivo rapporto che il continente ha avuto con gli ebrei.

Proprio allo scopo di guidare una tendenza positiva verso la scoperta del patrimonio ebraico, e nella convinzione che una maggiore informazione e un impegno più deciso nella ricerca di dati e testimonianze sia l’unico mezzo per la tutela della cultura ebraica, che proprio sul valore della memoria fonda la sua stessa essenza, i due studiosi e ricercatori proporranno gli esiti di una ricerca e selezione di tracce, valenze materiali e immateriali e forme ricorrenti del patrimonio insediativo ebraico nello spazio urbano contemporaneo e un approfondimento sull’individuazione della giudecca di Bova quale risultato di una lunga ricerca d’archivio che ha aggiunto al racconto della Calabria greca un ulteriore tassello di storia judaica.

Ci raccontano una storia Pasquale Faenza, Conservatore di Beni Culturali e Storico dell'arte, con il contributo La giudecca ritrovata: il quartiere degli ebrei a Bova e Chiara Corazziere, PhD in Progettazione e Pianificazione della Città Mediterranea, con il contributo L’identità culturale per interpretare e ri-progettare i luoghi.

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IL VILLAGGIO DI NATALE DI PENTEDATTILO

Pentedattilo diventa palcoscenico di un vero e proprio Villaggio di Natale.

L'Associazione “Pro Pentedattilo, la Cooperativa  “Sta Choriama” e l'associazione “I Vicoli dell'arte” organizzano il “Villaggio di Natale 2015″, che avrà luogo il 12 e 13 dicembre, a partire dalle ore 15:00.

L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Melito Porto Salvo e la direzione artistica è diretta dall'associazione “Polvere di Fata”.

Un'occasione unica di condivisione e partecipazione delle realtà locali, che operano a vario titolo nel sociale, nella cultura e nell'arte.

In un'atmosfera di luci, colori e sapori natalizi, si potrà visitare la casa di Babbo Natale, incontrare numerosi personaggi nelle loro artistiche postazioni: folletti, fate e gnomi, la Regina delle Nevi e Santa Lucia; vivere le “ninnarelle” della tradizione prunellese, melodie natalizie interpretate dai bambini, ed infine visitare i numerosi mercatini solidali allestiti dalle realtà artigianali, dalle associazioni, cooperative e parrocchie partecipanti.

L'evento è stato creato con l'impegno e la fattiva partecipazione di tutti coloro che hanno contribuito all’iniziativa e credono che il Natale debba ancora oggi rappresentare un momento di gioia e condivisione, quali: Coop. “La Sentinella”, Ass. “Insieme senza barriere”, scuola dell’ infanzia “Arcobaleno”, Ass. Piccola Opera” ( Villa Falco e Arte insieme), Ass. “Radici”, Ass. Insieme per”, “Circolo Meli”, “Fidapa”, “38* N.Fly Zone”, Coop. “Rinascita”, “Kronos Arte”, Coop. “I-Chora” (prodotti Libera Terra), Ass. Prometeo”, “Museo Garibaldino”, Ass. “Globetrotter”, l’ Arca”, Airc, Ail, Adspem, Ass. “Linfovita”, Telethon, Unicef, Fibrosi Cistica, Famiglie Sma, Parrocchia S.Giuseppe di Melito Porto Salvo, Parrocchia SS.Pietro e Paolo di Pentedattilo.

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SPITI TIS MUSIKÌ - ESITI LABORATORIO

SPITI TIS MUSIKÌ

Esiti del Laboratorio della Musica e della Danza della Calabria Greca

Gli ultimi venti anni hanno determinato forti cambiamenti nella musica tradizionale grecanica: la vecchia generazione della musica contadina stava progressivamente per scomparire, ma molti anni di animazione territoriale e di presenza del Festival Paleariza, hanno consolidato in alcuni musicisti della Calabria Greca la consapevolezza dell’importanza del recupero delle antiche sonorità peculiari della storia del territorio.

Oggi sono numerosi i musicisti, molti dei quali giovani, che suonano a un eccellente livello gli strumenti della tradizione. L’incrocio fra una storia musicale antica e una sensibilità contemporanea è stato il filo conduttore del lavoro realizzato in questi anni.

Il Borgo di Gallicianò costituisce lo spazio fisico e culturale che ha meglio contribuito alla riproposizione della musica e della danza della Calabria Greca come componente identitaria da tutelare, valorizzare ed innovare.

In questo processo innovativo si inserisce Spiti tis Musikì, la Casa della Musica del Borgo di Gallicianò con la direzione artistica di Ettore Castagna.

Uno spazio di ricerca, sperimentazione e produzione della Musica e della Danza della Calabria Greca promosso dal GAL Area Grecanica nell’ambito del “Programma di Iniziative di Arte Pubblica nei Borghi e nei Centri Storici dell’Area Grecanica” (Misura 413.313 del PSL Neo Avlàci) e realizzato in collaborazione con il Comune di Condofuri, l’Associazione Aniti – Impresa Sociale con la partecipazione dell’Associazione CUM.EL.CA., dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e dell’Associazione Kronos Arte.

Spiti tis Musikì è uno spazio aperto alle contaminazioni che prevede la produzione di materiali documentari, scientifici e didattici sul rapporto memoria storica e nuove generazioni, attraverso le vie della trasmissione musicale e coreutica.

Uno spazio performativo e didattico che favorisce le esecuzioni musicali dal vivo, la trasmissione del sapere in forma di stage e di workshop, le occasioni musicali come momenti di animazione territoriale nel quadro di dinamiche di comunità locale, la festa/concerto come momento sia didattico che aggregativo.

Ma Spiti tis Musikì, non è solamente spazio di produzione e sperimentazione di suoni, strumenti, musica e passi di danza ma anche di installazioni artistiche e sonore capaci di restituire, interpretare e rivelare ai visitatori, attraverso la musica e l’arte, storie, miti e suoni antichi della Calabria Greca.

È con queste finalità che è stato realizzato il Progetto Sound Art nel Borgo di Gallicianò.

Cinque Stazioni Sonore, distribuite nel Borgo, contribuiscono a realizzare un’atmosfera magica ed un’accoglienza unica per i visitatori, fatta di suoni e antichi canti contadini della Calabria Greca.

Il Laboratorio Tes merìe tin musica, I Luoghi della Musica, coordinato dall’Associazione Kronos Arte, e realizzato con la collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria attraverso la realizzazione di stage sperimentali per gli studenti, è quindi uno spazio aperto di produzione artistica per valorizzare il Borgo di Galliciano anche attraverso la realizzazione di interventi artistici di recupero degli spazi inutilizzati.

Il Laboratorio, nella fase di avvio, ha realizzato tre interventi di arte pubblica, ideati e condivisi con la Comunità del Borgo: Arcaici Suoni, che riproduce gli strumenti tradizionali della ciaramella e del tamburello; Incastri Musicali, che valorizza con elementi decorativi identitari il percorso che porta alla Casa della Musica; la Scafota, che ripropone in una delle nicchie dell’Anfiteatro il canto tipico delle donne e degli uomini che lavoravano nei campi nelle prime ore del mattino.

Per conoscere tes merìe tin musica - i luoghi della musica – appuntamento il 27 Dicembre 2015 alle ore 16.30 a Gallicianò di Condofuri.

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